SPRINT: cos’è? Come applicarlo? Nel libro di Jake Knapp la guida completa, step by step

Il concetto di SPRINT deriva dalle metodologie AGILE

Nella Scrum Guide (il manuale operativo di una delle principali metodologie AGILE) viene descritto così: "Ogni Sprint può essere considerato un progetto con non più di un orizzonte di un mese. Come i progetti, gli sprint sono utilizzati per realizzare qualcosa. Ogni Sprint ha una definizione di ciò che si va a costruire, un piano di progettazione  flessibile che guiderà la costruzione, il lavoro svolto e il prodotto risultante.” (Scrum Guide, 2014).

Quali sono le caratteristiche di uno sprint?

Ce le spiega Jake Knapp, da oggi anche in Italia con la traduzione del suo best seller Sprint - Come risolvere grandi problemi e testare nuove idee in soli cinque giorni (edizioni Lswr). 

Ecco nel dettaglio le caratteristiche

  • Coincide con il progetto, ovvero con una serie di azioni metodologicamente strutturate (processo, regole, relazioni, strumenti) finalizzate a trasformare un input in un output
  • Al termine dello sprint deve esserci sempre un risultato, ovvero deve sempre rilasciato qualcosa.
  • Ciò che si intende ottenere al termine del processo, deve essere sempre stabilito e definito all’inizio
  • Descrive un orizzonte temporale definito e in genere breve-medio: definisce la durata del progetto al termine del quale deve essere generato un output.
  • Include un piano di progettazione flessibile: prevede delle azioni specifiche e delle fasi da attraversare nello spazio temporale definito. Si tratta di azioni strutturate, ma non rigide: ciascuna fase è a sua volta un piccolo sprint che consente di avanzare progressivamente verso l’output finale attraverso il raggiungimento di output parziali successivi. Ciascuna fase, dunque, consente di accumulare apprendimenti e di rimodulare eventualmente nei dettagli quella successiva.
  • In genere, lo sprint, è iterativo e precede che la stessa struttura progettuale venga riproposta in diverse sequenze, ciascuna delle quali porta un incremento progressivo del valore.
  • La modalità di gestione del progetto è collaborativa: ciascun membro del team di lavoro è tenuto a portare il proprio punto di vista ed il proprio contenuto. 

Lo sprint execution è anche tra le 4 forme principali che può assumere il design thinking e in particolare, rispetto ad altre forme di design thinking (come il creative problem solving o l’innovation of meaning), la specificità dello sprint execution consiste:

  • nell’obiettivo: realizzare un prodotto da lanciare sul mercato, attenendosi alle esigenze espresse dagli utenti (mentre per esempio l’obiettivo del creative problem solving è immaginare delle soluzioni innovative a degli specifici bisogni; o l’obiettivo dell’innovation meaning è ridefinire il valore e revisionare la vision dell’organizzazione)
  • nella user contribution: l’utente/consumatore è coinvolto direttamente nella fase di test sulla soluzione: si raggiunge con grande rapidità la fase di prototipazione e si sottopone il prodotto al potenziale cliente per comprendere il reale valore percepito e sottoporlo a migliorie in base alle reazioni degli utenti,
  • nella velocità: il time to market è un elemento cruciale e la velocità dell’andare sul mercato è fondamentale in questo approccio.

È stato poi ripreso e codificato in una metodologia da Knapp di Google Venture che ha creato, appunto, il Design Sprint, un vero e proprio prodotto: un processo della durata di 5 giorni che stressa in modo particolare l’aspetto collaborativo e la fase di prototipazione.

Scarica la checklist per lo Sprint

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